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  • Immagine del redattoreCristina Bombelli

Condurre un gruppo in un percorso di apprendimento

Il piccolo gruppo (workshop) in un percorso di apprendimento viene proposto dai formatori ogni qual volta si reputa necessario uscire da una dimensione verticale di rapporto docente – discente e mettere le persone@ in una dimensione attiva e di rapporto orizzontale tra discenti.


Il piccolo gruppo allora serve:

  • ad attivare i discenti, a far partecipare dopa momenti di ascolto prolungato (lezioni; conferenze, etc.;

  • a prendere distanza da ciò che si è ascoltato per elaborare una propria opinione in proposito;

  • a ripercorrere/ripassare applicando il modello proposto dal docente;

  • a confrontare la propria esperienza concreta con le teorie ascoltate;

  • ad avere la possibilità di ascoltare esperienze di altri a confrontarsi con esse.

Il piccolo gruppo è indispensabile quando gli obiettivi di apprendimento si situano in area di abilità/comportamenti consolidati e quando si usano strumenti induttivi come griglie di analisi e casi elaborativi.


Esempi di compito ad un gruppo


Dopo una lezione:

  • quali gli aspetti dalla legione avete più o mena compreso

  • quali aspetti della lezione ritrovate maggiormente nella vostra esperienza e quali meno*


Analisi del ruolo professionale di un infermiere:

  • Elencate le attività che si svolgono in reparto

  • Quali sono di pertinenza del medico, infermiere professionale, operatore tecnico, ausiliari, capo sala

Analisi di una esperienza di visita ad un ospedale di un’altra nazione da parte di infermieri professionali:

  • Quali aspetti normativi rispetto al ruolo dell’I.P. vi sembrano diversi da quelli italiani

  • Quali aggetti organizzativi del lavoro infermieristico vi sembrano diversi

  • Quali aspetti di gestione dei personale/ dell‘orario etc.


Gli esempi mostrati fino ad ora some di esercitazioni che servono per rianalizzare un esperienza attraverso una opportuna disaggregazione logica. Si tratta di strumenti definiti griglia di analisi. In realtà il gruppo può essere utilizzato anche per esercitazioni con casi, per elaborare soluzioni, per progettare e così via.


Come deve agire il conduttore


Prima di definire come opera un conduttore di piccolo gruppo è necessaria una breva riflessione sul potere. In particolare questa riflessione assume un peso consistente in relazioni alle situazioni di apprendimento di base dove esiste la valutazione e quindi il potere del docente non è una fantasia ma una realtà.

Il problema che un conduttore di piccolo gruppo si trova a gestire è di strutturare una situazione attiva, in cui tutti possano esprimersi liberamente, in cui la potenzialità di apprendimento sia massima, depotenziando il ruolo valutativo che egli si trova a gestire in altri momenti del processo di apprendimento. La gestione di questo difficile equilibrio si concretizza sia attraverso un chiaro contratto d'aula, sia attraverso le modalità di comportamento che facciano il più possibile allontanare i fantasmi della valutazione.

Nonostante le abilità che un conduttore può mettere in campo, in alcuni momenti potranno mergere dei comportamenti dei discenti orientati alla dipendenza o contro dipendenza all’autorità, indipendentemente dai contenuti in discussione. Questo fenomeno non deve stupire, anche perché frequente, ma deve essere gestito in modo positivo.

Nel definire il contratto il conduttore deve:

  • proporre il tema / obiettivo dell’unità didattica

  • definire il proprio ruolo e in quale veste i partecipanti sono chiamati ad operate

  • segnalare i tempi totali a disposizione e le eventuali risorse messe a disposizione

  • proporre un prima giro di tavolo


Durante l’attività del gruppo, il conduttore interviene in modo regolativo nelle seguenti area:

  • mantiene il gruppo ”in cordata“ evitando sovrapposizioni palesi e ripetute, comunicazioni unilaterali, esclusioni evidenti di qualche partecipante e così via. Interviene quindi sul processo in modo regolativo e tutela la possibilità di ciascuno di esprimersi;

  • riprende e sistematizza gli interventi cercando di attivare una comunicazione di tutti verso tutti, piuttosto che una comunicazione rivolta esclusivamente al conduttore in quanto ruolo ritenuto preminente;

  • negli eventuali conflitti il conduttore non entra nel merito di quanto si sta discutendo. Se i partecipanti trascendono argina i conflitti relazionali riportandoli nel contenuto;

  • cerca di mantenere nel gruppo un clima liberante evitando un clima difensivo (rientamento al problema e descrizione versus valutazione / controllo)


Solo se necessario aiuta il gruppo ad entrare nel momento elaborativo con opportune domande; supporta l’esplicitazione delle ragioni di opinioni diverse, aiuta il gruppo a mantenere equilibrato il momento informativo (raccolta di tutte le opinioni) da quello elaborativo (confronto, anche acceso sulle singole diversità); aiuta il gruppo ad arrivare ad una conclusione, utilizzando sempre lo strumento delle domande.

Per concludere bisogna ricordare al conduttore che le aree di presidio del lavoro di gruppo che si assume non diventano oggetto di apprendimento da parte del gruppo stesso. Misurarsi con le proprie incapacità può aiutare a risolverle.


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